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Il lavoro quotidiano e costante di aggiornamento, da parte dei membri dello Studio, è ciò che ci permette di garantire una consulenza attuale e prospettica al Cliente.

Aggiornamenti specifici che non vogliono essere esaustivi della materia affrontata, ma che vogliono fornire all’interlocutore un quadro chiaro dell’argomento in oggetto.

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Con più di 20 anni d’esperienza maturata sul campo, lo Studio Mazzucotelli si pone l’obiettivo primario di accompagnare il Cliente nell’identificazione delle proprie reali esigenze e con lui sviluppare la soluzione più soddisfacente.

E’ con questa attenzione costante al Cliente e alle sue esigenze che lo Studio fornisce consulenza specifica nei seguenti campi:

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Lo Studio Mazzucotelli è composto da professionisti altamente qualificati, che sposano appieno la filosofia di dedizione e concentrazione alle reali esigenze del Cliente.

Questi sono supportati da uno Staff di giovani ragazzi i quali, da subito coinvolti nel rapporto con il Cliente, completano la formazione professionale.

Infine, un gruppo di Collaboratori fornisce completa assistenza fornendo puntuali assistenze nelle pratiche quotidiane.

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20/11/2020

Rivalutazione dei beni d’impresa


Aspetti dichiarativi

L’art. 110 del DL 104/2020 (c.d. DL Agosto) ha introdotto una nuova possibilità di effettuare la rivalutazione dei beni d’impresa.

Oltre agli aspetti di natura contabile che caratterizzano l’agevolazione, dettagliati nella bozza di documento interpretativo n. 7 dell’OIC, attualmente pubblicato in consultazione sino al 30 novembre 2020, è necessario prendere in considerazione gli aspetti dichiarativi legati all’agevolazione e le possibili ripercussioni in sede di contenzioso tributario.

In primo luogo, in alcuni casi, l’applicazione della rivalutazione dei beni d’impresa potrebbe rilevare significativamente ai fini del superamento del test di operatività per le società di comodo.

In secondo luogo, una volta effettuata la rivalutazione dei beni, è essenziale la corretta compilazione del quadro RS della dichiarazione dei redditi nella parte relativa alla composizione delle riserve di patrimonio netto, con riguardo alla riserva iscritta per il saldo attivo di rivalutazione.

Talvolta l’Agenzia delle Entrate, in caso mancata evidenziazione della riserva in sospensione d’imposta generata dal saldo attivo di rivalutazione nell’apposita sezione del quadro RS, procede all’accertamento di maggiori imposte basandosi sulla presunzione dell’utilizzo della riserva non evidenziata in dichiarazione. Ciò in applicazione analogica di quanto stabilito nella circolare n. 57/2001 dell’Agenzia dell’Entrate (p. 14) nella quale viene precisato che, nell’ipotesi di passaggio dal regime di contabilità ordinaria a quello di contabilità semplificata, non essendo più possibile monitorare la destinazione della riserva di rivalutazione, la medesima, aumentata dell’imposta sostitutiva, concorrerà a formare il reddito imponibile nel primo esercizio in cui il contribuente si avvale della contabilità semplificata.

Per analogia, l’Agenzia delle Entrate, fa discendere la presunzione di utilizzo del saldo attivo di rivalutazione (non affrancato) dall’asserita impossibilità di monitorare la riserva non indicata nel quadro RS (che, si ricorda, è comunque rintracciabile tramite la consultazione dei bilanci di esercizio).

Si tratta di una posizione del tutto contestabile sulla quale tuttavia, ad oggi, non si è formata giurisprudenza rilevante.




Fulvio Balestra

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